Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, come pure gli interventi di nuova edificazione, debbono tendere alla riqualificazione complessiva dell’ambiente urbano, ponendo particolare cura al complesso degli elementi che contribuiscono a determinare la qualità dello spazio collettivo.
Il piano non distingue categorie di edifici e quindi non crea modalità di intervento rigide:
per ogni fabbricato è necessaria un’analisi e conoscenza specifica per consentire modalità d’intervento appropriate.
Quindi il piano si propone di esigere dai tecnici progettisti una conoscenza adeguata dell’oggetto su cui si interviene;
La scelta del colore dovrà essere coerente con la storia e le funzioni dell’edificio e con il contesto in cui quest’ultimo si inserisce.
Le disposizioni del presente del Piano del Colore integrano le norme vigenti del Regolamento Edilizio Comunale.
L’applicazione del presente piano è estesa a tutto il territorio comunale. Ai fini del presente piano il territorio comunale è distinto in n°4 categorie:
1) Centri storici, immobili o aree oggetto di particolare tutela ai sensi della parte II e III del DIgs. 42/2004, nonché edifici schedati.
2) Zone residenziali e produttive (zone B e C)
3) Zone agricole
4) Zone per insediamenti produttivi (D)

Per le colorazioni dei paramenti murari si è preso a riferimento, le colorazioni della “San Marco – 336 esterni in tinta”

CENTRI STORICI, IMMOBILI O AREE OGGETTO DI PARTICOLARE TUTELA AI SENSI DELLA PARTE II E III DEL D.LGS. 42/2004, NONCHE’ EDIFICI SCHEDATI.

  1. In tutti i casi di rifacimento delle tinteggiature è rispettata l’unità cromatica originale di ogni facciata avente caratteri architettonici unitari, e viceversa la varietà cromatica esistente tra facciate differenti.
  2. Tanto per le facciate monocrome che per le combinazioni policrome, le nuove colorazioni sono scelte in conformità alle tinteggiature esistenti di tipo tradizionale, sulla base delle tracce conservate.
  3. Se non sono reperibili tracce sicure della tinteggiatura originale o di quelle successive, si può scegliere una tinta che appare ricorrente nel tratto di strada in cui è situato l’edificio e comunque coerente sia con la tipologia e l’architettura dell’edificio sia con l’ambiente circostante.
  4. In ogni caso, sia per gli edifici esistenti sia per quelli di nuova costruzione, le tinte sono scelte nella gamma dei colori tradizionali dell’edilizia nelle colorazioni riportate nell’allegato 1 (si consiglia di visionare il campione reale nella mazzetta in dotazione presso gli Uffici Comunali in quanto la scansione del campione potrebbe non corrispondere alla realtà).
  5. Il Comune, anche su parere della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio, può prescrivere che, prima di procedere alle finiture esterne, venga predisposta in loco una opportuna campionatura dei colori e dei tipi di finitura previsti.
    La soluzione definitiva è individuata in sede di sopralluogo dal funzionario comunale incaricato e comunicato al richiedente.
    Il verbale di sopralluogo integra il titolo abilitativo.
    ZONE RESIDENZIALI E PRODUTTIVE (Zone B – C)
    Nelle zone residenziali e produttive (Zone B e C) le tinte sono scelte nella gamma dei colori riportati nell’allegato 2.
    Si consiglia di visionare il campione reale nella mazzetta in dotazione presso gli Uffici Comunali in quanto la scansione del campione potrebbe non corrispondere alla realtà.
    ZONE AGRICOLE
  6. Nelle zone agricole i colori degli intonaci dovranno essere quelli tipici delle nostre zone rurali nella scala dei colori delle terre.
    2.In ogni caso, sia per gli edifici esistenti sia per quelli di nuova costruzione, le tinte sono scelte nella gamma dei colori riportati nell’allegato 3.
    Si consiglia di visionare il campione reale nella mazzetta in dotazione presso gli Uffici Comunali in quanto la scansione del campione potrebbe non corrispondere alla realtà.
    ZONE PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (Zone D)
    Nelle zone per insediamenti produttivi (zone D) sono ammesse tutte le tinte ricomprese nella mazzetta.